È ufficiale che Baselga di Pinè non parteciperà ai Giochi Olimpici Invernali di Milano e Cortina 2026. Torino è ad un passo dal realizzare il suo sogno olimpico.
Il presidente del CONI, Giovanni Malag, il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, e il sindaco di Baselga di Pinè, Alessandro Santuari, hanno confermato in conferenza stampa il ritiro del comune trentino che avrebbe dovuto ospitare le gare di pattinaggio.
Alla conferenza stampa, Malag ha osservato che i problemi storici dei due anni precedenti, dal conflitto in Colombia alla crisi in Ucraina, hanno avuto il maggiore impatto sulle prospettive di mantenere il pattinaggio a Baselga di Pinè. Fattori che hanno aumentato il costo di esecuzione del lavoro. In questo momento, Torino dovrebbe essere in prima fila per ospitare le gare olimpiche di pattinaggio artistico all’Oval del Lingotto (la condizione è un requisito).
“Il Piemonte e Torino ribadiscono il loro incrollabile impegno al servizio della nazione. È nel nostro interesse che l’Italia mostri ancora una volta chi è al suo meglio e sviluppi una nuova immagine internazionale. Poiché le Olimpiadi sono un evento straordinario e singolare, siamo pronti a supportare fin da subito l’intero apparato organizzativo con la nostra storia di risorse e professionalità.
Per adeguarsi ai tempi, controllare i costi e ridurre l’impatto ambientale dei nuovi impianti, Torino e il Piemonte possono essere un aiuto significativo. Lavorare insieme come una squadra per vincere una sfida che mette l’Italia sotto i riflettori in tutto il mondo è al centro del nostro spirito, che è uno dei valori fondamentali dello sport “hanno commentato Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, e Stefano Lo Russo, sindaco di Torino, in visita negli Stati Uniti per le Universiadi.
“Da mesi stiamo diligentemente rivedendo i dati che attestano il valore delle strutture piemontesi a supporto dell’apparato olimpico. Lo abbiamo spiegato più volte al CONI, al governo e al Ministro Salvini. Più di recente, abbiamo sollevato di nuovo.
Crediamo che accettare la disponibilità di Torino e del Piemonte, coinvolgendo l’intero arco alpino, alla luce della rinuncia del Trentino, sia un’alternativa razionale e sensata per la migliore riuscita di questo evento unico”.
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