LONDRA — Trascorrono quasi un’ora da soli nello studio di Rishi Sunak. In assenza di telefoni cellulari. Fanno un tour della residenza ufficiale del primo ministro con il suo staff, visitando le mostre del museo, la camera da letto di Margaret Thatcher e persino un frammento della scrivania di Churchill.
Tutto procede come previsto durante la visita di Giorgia Meloni a Downing Street, e il suo rapporto con il premier britannico è ancora più caloroso di quanto sperato. Di conseguenza, i due paesi firmano un memorandum dettagliato di cooperazione strategica, raggiungono un accordo completo sull’Ucraina (compresi i piani per addestrare insieme l’esercito di Kiev) e ricevono una calorosa raccomandazione dal primo ministro britannico per la capacità di Meloni di “garantire la stabilità economica”. in Italia.
Dopo due ore di visita al quartier generale del governo britannico a Downing Street, Sunak e Meloni si recano a Westminster per vedere con piena soddisfazione i mosaici più inestimabili della Cattedrale di Londra. Una piccola protesta interrompe il flusso del corteo, ferendo il “fascista” alla Meloni, che piange nella sua camera d’albergo solo molto tempo dopo.
Ho chiesto al presidente del consiglio cosa stesse succedendo e lui ha detto: “Qui c’è sempre qualcuno che protesta. Si sono rivoltati contro di me? Infine un’informazione incoraggiante. Mi stavo innervosendo perché era da un po’ che non mi mettevo in discussione.
I due leader si completano a vicenda davanti alle telecamere. “È bello dare il benvenuto al presidente del Consiglio italiano, un grande alleato su molti fronti”, ha detto. Come ha affermato Meloni, “siamo nazioni che hanno una forte partnership ma possono fare ancora di più”, aggiungendo che “insieme possiamo fare un ottimo lavoro” in aree che vanno dagli investimenti reciproci alla difesa.
Il che, in netto contrasto con quanto si potrebbe pensare e con quanto dichiarato esplicitamente altrove nel memorandum, avvalora inequivocabilmente l’approccio politico di Sunak, dibattuto anche in Gran Bretagna, contro l’immigrazione irregolare. La Meloni davanti alle telecamere non fa distinzioni: “Apprezzo quello che sta facendo Sunak, e anche sulla questione del Rwanda, con le dovute garanzie in termini di diritti umani, cosa si contesta?”
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Il documento afferma che i due paesi lavoreranno insieme sulla questione e che ritengono “necessario un cambio di passo nel nostro approccio alla politica migratoria”. Dovremmo scartare il Ruanda a causa della sua posizione in Africa? Gli hotspot sono una necessità che anch’io ho sempre sostenuto in quelle nazioni.
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La tesi è che certi istituti giuridici, come la reclusione per 28 giorni in caso di immigrazione “illegale” in terra inglese, sono previsti dalle leggi britanniche al vaglio delle ultime settimane, che sarebbero giudicate incostituzionali nell’Ue o in Italia.
La Meloni evita di approfondire questa apparente contraddizione o doppio registro.
Per lei è fondamentale la cooperazione con Londra per “dare priorità alla dimensione esterna delle politiche migratorie come soluzione strutturale per prevenire la migrazione irregolare e stabilizzare i flussi”.
Meloni concluderà oggi il suo viaggio con un banchetto all’ambasciata italiana a cui parteciperanno uomini d’affari sia italiani che britannici. Successivamente, lui ei suoi cari si sarebbero presi una pausa a Londra per una breve vacanza.